Categorie
Post

E poi c’è anche il cinema

a volte me la prendo con il cinema italiano, sbagliando, perché me la dovrei prendere con il cinema tutto. per dire, non è che i giapponesi o i turchi non facciano cagare: fanno cagare anche loro. è questo il punto: fanno cagare tutti. perché il cinema è sempre cinema confortante, consolatorio, quello che io chiamo la carezza del papa, o della mamma, la mamma che ti racconta la favola prima di dormire e poi ti dà una carezza e ti dice adesso dormi, buonanotte. e tu dormi, sogni, e non hai paura del buio perché sai che i mostri sono una finzione. in pratica dal giorno dopo del treno dei lumiere in poi il cinema si è assunto il ruolo di mamma che ti racconta la storiellina della buonanotte* (in generale: e vissero felici e contenti), quando avrebbe potuto avere il ruolo di zio pazzo e un poco pedofilo che lancia sguardi inquietanti sugli abissi umani e l’insensatezza della vita. quindi mai un cinema che ti dia schiaffi in faccia, pugni negli occhi, un film che ti faccia vedere la realtà da un nuovo punto di vista, un film che torni a casa – se sei così pazzo da uscire, ma diciamo che lo sei – e hai dubbi sull’esistenza: forse devo uccidere il mio vicino, o me stesso, o diventare un asceta, scopare le capre, leccare il pavimento, iniziare a parlare con le piante, o accoltellarle. (parentesi sull’accoltellare le piante: una volta l’ho fatto, poi un pomeriggio mi dondolavo su un ramo dell’ulivo e sono caduto su quella che chiamano cuscino di suocera, l’echinocactus grusonii, ma in questo caso la suocera ero io e quindi molte molto molte spine nel culo, tolte una ad una da mia madre, con grande sollazzo e divertimento. la vendetta delle piante grasse. ecco un film che andrei a vedere: la vendetta delle piante grasse. con bruce willis. chiusa parentesi.) quindi, quando si trova un capolavoro contemporaneo, forse è il caso di dirlo: working man’s death, quello che il cinema virgolettissime documentario dovrebbe/potrebbe essere, non quella merda noiosa che si vede nei festival. abbastanza tradizionale, tecnicamente perfetto, osa il tanto giusto, purtroppo non di più, ma rimane un capolavoro. austriaco, non italiano. perché facciamo cagare tutti, ma qualcuno più degli altri.

*che poi c’è anche storiellina e storiellina: per dire, ne le mille e una notte c’è molto più cinema di quanto non si sia visto negli schermi negli ultimi cento anni. provare per credere. ma non prendete l’edizione per bambini, prendete o scaricate quella grossa, con i pezzi normalmente non inclusi. quella sì che.

11 risposte su “E poi c’è anche il cinema”

mi commento da solo perchè trovo il post interessante (bravo!) e voglio aggiungere che il cinema che ho trovato più interessante negli ultimi anni era quasi sempre o non-cinema o cinema fatto da gente che normalmente non lo fa. uno dei film che mi ha colpito di più recentemente ad esempio è fatto dai bambini alunni di mia madre. bambini di 9 anni. quindi direi che, dopo gli attori non professionisti, è il momento dei registi non professionisti: muriamo vivi gli studenti delle scuole di cinema e i loro professori, bruciamo i palazzi, liberiamo le tigri, rendiamo tutte le droghe legali e anzi inventiamone di nuove.

Working man’s death è molto assai bello.
consiglio, nel caso fosseti sfuggitolo: Leviathan. Attori protagonisti: visceri di pesce.

lo ammetto. e ammetto anche che è stata una delle visioni più fiche degli ultimi anni, senza esagerazioni un’esperienza notevolissima, un progetto antropologico serio, psicopatici allo sbaraglio.
Trovi se ti interessa il precedente film del tizio, Sweetgrass sull’allevamento di pecore in montana. Se non trovi quello te lo posso da passà. Sempre che a qualcuno possa interessare lo sguardo in macchina di un ovino pigro.

ecco, sweetgrass invece l’ho trovato (sempre che non sia il solito porno anale) e messo a scaricare. di solito preferisco le capre, però può andare, grazie. se ti interessa il genere ovino ti consiglio uno dei miei film preferiti http://www.guylumbardot.com/le-stagioni-di-artavazd-pelechian/ altra esperienza di estasi. ero rimasto talmente sconvolto da aver contattato l’autore delle musiche (non vivaldi, che pare sia morto, ma quello che cito nel post)

visto che ormai ho messo gli occhialini da hipster del cazzo ti dirò che ho visto tutto Pelechian a un festival alcuni (minchia, 12 anni fa, checcazzo). e Le stagioni su uno schermo grosso con al musica a manetta…ho lacrimato come un infante per tutto il tempo. capolavuoro assolutissimissimo. interessante sta cosa della versione diversamente musicata, non la sapevo ma tanto sta nascosto da qualche parte dove non metterò mai mano.
Se recupero Leviathan te lo passo. (a meno che tu non voglia andare in Wisconsin, fra qualche settimana lo danno a un festival a Madison. Ci potrebbe essere davvero tanta tristezza da assorbire)

non so, il wisconsin mi sembra troppo lontano dal giardino di casa mia.

quindi se lo recuperi mi fai un favore.

ah: su pelechian (o pelejan, o ARMENIA TI AMO) non si può dire nulla. non diciamolo.

la versione diversamente musicata – superiore a quella originale, insisto – io volendo potrei anche averla, solo che sono pigro… l’autore si era offerto di regalarmi il dvd, prima o poi devo incontrarlo.

pure io lo vidi su uno schermo grande e bastarono i primi secondi con l’uomo abbracciato alla pecora in mezzo al fiume, e l’immagine che si ripete, per passare dal “mah, vediamo un po’ questi armeni..” al “ARMENIA TI AMO”.

poi la pianto che mi sa che devo lavorare ma la sequenza di attraversamento del tunnel per me è solo di poco meno “ARMENIA TI AMO”.

Rispondi a LG Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *