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La teoria della pizza sbagliata

L’ho voluto io, no? E’ la mia teoria della pizza sbagliata: non lamentarti, anzi ringrazia il cameriere scarso per l’occasione che ti ha dato. E’ un po’ come quando a backgammon ti viene un doppio 5 (che preferisco al doppio 6) e pensi che culo, e poi perdi. Non c’è niente da imparare e questa è l’unica cosa che c’è da imparare. La strada era brutta, ma non pensavo fosse così brutta. Regola n. 38: affidarsi alle indicazioni. Regola n.39: c’è solo il primo cartello, poi spariscono le indicazioni e ti ritrovi su una montagna lontano da tutto, non c’è nessuno a cui chiedere e non prende il telefono. Regolare. La macchina si ferma, forse è partita la batteria. Scendo a motore spento, faccio tutta la montagna così, la macchina in discesa parte, arrivo al paese sperando in un meccanico aperto ma – pizza sbagliata – la ruota sinistra inizia a saltare. Bucata. Quindi: fermarsi nella via più trafficata del paese e tentare di cambiare ruota sotto gli sguardi divertiti e stronzi degli indigeni. Quindi chiedere dov’è il meccanico, ordinare a due villici di spingere la macchina (mai chiedere per favore ma impartire ordini come azioni inevitabili non lasciando spazio al ragionamento e ai no), arrivare dal meccanico che sta per chiudere, non è la batteria, dice, è il motorino d’avviamento. Cambia poco, fai quello che devi fare io ti pago. Poi andare dal gommista che ha già chiuso, ma per fortuna abita là dietro, mi dà una ruota nuova, quindi andare dove devo andare. La pizza era comunque buona. Bar-paninoteca: entri e non hanno niente di solido, solo patatine nel pacchetto, e comunque la barista non ti risponde. Regola n.47.

10 risposte su “La teoria della pizza sbagliata”

io i dadi che preferisco in apertura sono i 5/4, oppure i 6/6, che però sono sempre sinonimo di “la prenderai nel culo”. in generale un doppio iniziale vuol dire che dio ha scelto te per dare una lezione all’umanità.

detto ciò, non vedo l’ora di sfidarti e farti vedere come si perde.

si potrebbe parlare molto dei fondatissimi sospetti verso il doppio 6. mi limito a dire che sì, cominciare con un doppio significa che dio ti sta innalzando (prendendoti per il bavero) per gettarti a terra meglio.

per il resto, sappi che una volta ho sconfitto un turco — tremate! fin dal sentier del tuono…

tu parli le parole giuste.

ma la partita ideale è quella vinta senza doppi, se non nel finale, giusto per dimostrare la propria superiorità accorciando l’agonia dell’avversario (quando scatta il “vabbè, ma matematicamente hai vinto”)

tra l’altro come si riconosce un giocatore bravo dalle prime mosse? secondo me è impossibile. o perlomeno non si capisce da come gioca, ma da tutto il resto (questo forse vale anche nel poker).

e tu parli parole che sento: al “vabbè, ma matematicamente hai vinto” io sostituivo spesso un brusco “ok, raddoppia così rifiuto. dai raddoppia cazzo. ma è modo di giocare? il gioco è veloce, veloce deve essere.”

aggiungerei che le umiliazioni migliori coi doppi 6 nella stretta di finale le ho date in camera mia alla ia di gnubg, in quei momenti di abbandono in cui sai di respirare cenere e poi apri la finestra e fai i propositi coraggiosi. (forte di aver battuto Mr Classe Mondiale)

non puoi riconoscere un giocatore bravo dalle prime mosse (altra meraviglia del backgammon), puoi solo sputtanarne uno scarso. le mosse d’apertura statisticamente ed empiricamente più valide ormai sono scritte dappertutto. forse puoi capire se è più aggressivo, arrischiato, prudente, se è un operaio edile del prime (roba tipo 4 e 1 in apertura è abbastanza utile a rilevare la natura dell’avversario). ciò che qualifica un giocatore, almeno a livello professionale, è la tenuta complessiva, che coi match a 17 punti distingue davvero il cafonastro dall’uomo d’eccezione.

un bell’esempio
https://www.youtube.com/watch?v=FvrNyV2JgoI

il rosso fa quella che io chiamo la muraglia cinese, cioè non mangia ma aspetta i doppi per fare il muro nella propria casa. ma qua si potrebbe capire come va a finire semplicemente basandosi sulle pettinature dei due giocatori. il bianco lascia molte pedine da sole: nonostante i capelli è più sfrontato. e infatti vince il rosso.

tra l’altro sequenza di commenti più allontana-femmine della storia di internet credo.

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