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Le mie serie tv preferite

Ora, pensateci bene, c’è ancora qualcuno che conoscete che non vi ha scassato il cazzo parlandovi delle sue serie tv preferite? Che poi le chiamiamo serie tv, ma dovremmo chiamarle serie internet, serie web, serie vu vu vu pensaci tu. Nel senso che nessuno di noi – a parte mia madre – le vede realmente in tv. Detto ciò, ormai anche l’idraulico se viene a sturare il cesso* è capace di commentare l’ultima puntata di Games of Thrones o House of Cards (a prop. la terza stagione non si può guardare). Siccome, come disse un uomo molto saggio, credo nel web come strumento di elevazione spirituale, ho deciso di adeguarmi e dire pure io quali sono le mie serie tv preferite. Volete fare gli snob con i vostri amici che si credono snob perché guardano le serie tv però solo quelle inglesi che sono migliori delle americane? Seguitemi in questo elenco puntato.

  • Satantango – Bela Tarr ha sbagliato epoca, non è manco del cinema muto, è cinema medievale, è come se si fosse svegliato nel 1145 con una cinepresa in mano e avesse iniziato a rappresentare la fine del mondo. Poi la fine è arrivata davvero, con Il cavallo di Torino, dove c’è appunto la fine del mondo e anche la fine di Bela Tarr, che ha smesso di fare film. Comunque Satantango in teoria è un film  che dura 435 minuti, diviso in 12 puntate. E quindi è al primo posto tra le mie serie tv preferite.
  • Heimat – Questo dura molto. Sono tre stagioni, la prima 15 ore e 40 minuti (11 episodi), la seconda 25 ore e 32 minuti (13 episodi), la terza sono solo 6 episodi (però 11 ore e 39 minuti). Al prossimo che vi chiede se avete visto l’ultima di Walking Dead voi chiedetegli se ha visto l’ultima della prima stagione di Heimat (che si chiama “La festa dei vivi e dei morti” appunto).
  • The Kingdom – Quando volete rompere le palle a qualcuno dite “Lars von Trier”. La gente non si controlla, inizia a sputazzare, si gonfiano le vene del collo, usano parole che di solito non usano. A me piacciono i film di Lars von Trier, e anche The Kingdom, che è una serie tv a tutti gli effetti composta da 8 episodi. La storia è ambientata in un ospedale danese chiamato Il Regno. Incubo, follia, meraviglia. Ricordo una recensione dove si diceva “spettatori chiamati a durissima prova”.  Ecco, per una volta, dai che non vi fa male.
  • Fanny e Alexander – Uno degli ultimi capolavori cinematografici di Bergman è nato in realtà per la tv. Cinque ore, divise in vari episodi che oggi si possono trovare su youtube. In sostanza è l’autobiografia di Bergman da bambino. Dire che è un capolavoro dovrebbe bastare. Ma se preferite guardate Vikings, chi vi ferma. Ogni tanto bisogna guardare qualcosa di leggero, no? Certo. Avvisatemi quando non guardate qualcosa di leggero, me lo segno nel calendario.
  • Das Schloss – Questa non è manco una serie, lo metto giusto per rompere le palle. E’ un film tv che dura solo 124 minuti adattamento dell’immenso, infinito, incompleto e inspiegabile capolavoro Il castello di Kafka, girato da Haneke. Non è male, non è manco chissà cosa, però c’entra Il Castello di Kafka, e quindi sono comunque 124 minuti di pura elevazione spirituale.
  • Twin Peaks – Beh, questa è davvero una serie tv. Non posso non metterlo. Non c’è niente da dire. E’ Twin Peaks. Anzi sì, sempre per rompere le palle ai vostri amici (se ne avete eh) c’è da dire che non è vero che la seconda stagione è brutta, anzi. Io preferisco proprio la seconda. La prima ti prepara, c’è la storia, ci sono i personaggi, c’è la trama, ti immergi nel mondo di Twin Peaks: una volta immerso, nella seconda folle stagione vieni affogato, naufragato. E naufragar m’è dolce ecc. ecc.
  • Il segno del comando – Occultismo, Byron, Roma, misteriosi orafi del ‘700, Ugo Pagliai, Carla Gravina.  Anche questa è una serie tv a tutti gli effetti. Al tempo li chiamavano sceneggiati. Roba raffinata e popolare allo stesso tempo, fatta benissimo. Sono 5 puntate da 60 minuti fatte dalla Rai nel 1971. E sono bellissime. Tanto che alla fine ne vorreste altre 5, altre 15. Varrebbe la pena pagare il canone anche solo per questa serie fatta 44 anni fa.

*a qualcuno potrebbe venire il dubbio che io non sia sufficientemente uomo dato che chiamo l’idraulico per una cosa elementare come sturare il cesso. ebbene, in alcuni casi non si può fare altrimenti. ho scoperto che vengono con questo tubo che spara aria compressa e pulisce tutto… cioè, non ho capito cosa succede veramente, mi piace pensare che da qualche parte in città a qualcuno sia schizzato fuori un grumo di roba dal lavandino sparato dal mio bidè. 

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