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ANNUNCIO DI LAVORO

conoscete per caso qualche amico/amica che traduca (bene) dallo spagnolo all’italiano e che prenda poco perchè è tipo studente o disoccupato che vive con i genitori? ho bisogno di alcune traduzioni ma ho chiesto a un paio di professionisti e mi hanno sparato cifre improbabili. si tratta di circa 8 pagine (4500 parole circa). se sì, scrivete “sì” nei commenti e vi contatto io. se “no” scrivete no nei commenti, per non farmi fare la figura  di quello che parla da solo.

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1914

Sardegna – quest’isola non è ancora arrivato a spiegare quelle potenti forze di produzioni che, certo, non le mancherebbero, per la fertilità del suolo, e per l’intelligenza degli abitanti. La mancanza delle comunicazioni interne, sia per le strade ferrate, sia per  vie carrozzabili, l’analfabetismo che ancora vi domina, l’abbandono in cui è tenuta da chi governa, tutto induce a temere che sia ancora lontano lo sviluppo desiderato.

(da Il Nuovissimo Melzi, enciclopedia del 1914)

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IN DIFESA DI MASSIMO BOLDI DETTO CIPOLLINO, VAI CIPOLLINO NON MOLLARE (#pecore)

Così non vi potete lamentare del fatto che qui si eviti l’attualità.

In questo post non ci sono considerazioni su Twitter, anche perché valgono le stesse sull’umanità in generale, o sulle “persone con le scarpe”. Mi limito semplicemente a registrare questa notizia, a futura e presente memoria. Leggo in uno dei tanti siti che compongono il World Wide Web:

“Oggi abbiamo un obiettivo. Far sapere a Massimo Boldi che è una merda. Il motivo nell’immagine. Sotto con #BoldiCapra.”

Cos’è successo: su Twitter uno studente scrive a Boldi per dirgli che fa “film del cazzo”. Boldi (sì sì, sto davvero parlando di quel Boldi, dopotutto l’Unico) gli risponde a tono e gli dà della “capra”, chiedendogli “tu invece cosa pensi di combinare nella vita”.

Lo studente, e qui parte il FAIL, evidentemente sbaglia tarando il checcometro e risponde al massimo dell’isterismo infantile, dimostrando in mezzo secondo di essere all’altezza dei film di Boldi non solo come spettatore, ma probabilmente anche come protagonista:

“io mi spacco il culo tutti i giorni all’università”.

Frase che, con tutto il rispetto per i compagni studenti, non suona proprio benissimo.

A questo punto parte il cyber bullismo: dopo l’accusa di essere “capre” iniziano tutti a muoversi come pecore (questa dovrei suggerirla a Boldi) scrivendo l’hashtag #BoldiCapra.

Lo scopo non so quale sia, credo si tratti di un atto simbolico del tipo “facciamogli vedere che noi siamo tanti e che anche se lui è un vips vale meno di noi dell’interwebs”. Una specie di assalto al Palazzo d’Inverno però in versione pigra e squallida, con protagonisti studenti su Twitter e MASSIMO BOLDI (e mo ci voleva il maiuscolo).

Se a qualcuno venissero dubbi sul senso di quest’azione, c’è il compagno Taliesin che ci spiega:

“non è una guerra ai vip è una pensiero comune di persone che sanno usare il cervello questo è twitter #boldicapra”

Scusate se mi appassiono, ma dopotutto mi considero un boldiologo, e poi spesso trovo per caso segni di qualcosa di molto complesso a cui non riesco ancora a dare un senso ma che sembrano confermare un certo disegno, una certa direzione nel cammino evolutivo dell’uomo.

Ecco, il tweet di Taliesin mi sembra uno di questi segni, motivo per cui lo riporto una seconda volta:

“non è una guerra ai vip è una pensiero comune di persone che sanno usare il cervello questo è twitter #boldicapra”

E una terza:

“non è una guerra ai vip è una pensiero comune di persone che sanno usare il cervello questo è twitter #boldicapra”

E una quarta:

“non è una guerra ai vip è una pensiero comune di persone che sanno usare il cervello questo è twitter #boldicapra”

 

(Precisazione: QUESTA è una capra, mentre queste nello sfondo siete voi)

E ora torniamo alle cose serie.

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Ma sì, alla fine

Non capisco perché si debba vivere quando invece si può passare il tempo a leggere gli archivi dei giornali.

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Testimonial

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Iniziamo a ragionare*

*mi riferisco al precedente post sulle tette della Madonna.

(anche se in questo potrebbero sembrare rifatte)

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Fanfaren Trompete

E’ riconosciuto il migliore divertimento di famiglia, società, collegi, ecc. Per quando vi sentite tristi e volete rallegrare l’atmosfera. Baffi non inclusi.

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Testa di maiale

Dopo aver passata nell’acqua bollente e pulita una testa di maiale, toglietene la lingua e le orecchie, disossatela più che potete senza togliere nè rompere la pelle, che bisogna solamente distaccare dall’osso, mettetela in un tegame, aggiungetevi la lingua, un chilogrammo di maiale magro e altrettanto di lardo. Condite con sale, pepe, spezie, prezzemolo, cipolline, aglio, timo e lauro, il tutto ben tritato. Aggiungete a questo condimento un pizzico di salnitro, e lasciate marinare la testa per sei giorni, poi sgocciolatela, tagliate in pezzi della grossezza di un dito la lingua, la carne e il lardo che riunirete colla testa e avvilupperete in uno straccio bianco; legatelo per fargli riprendere la sua forma naturale. Fate cuocere per otto ore in poca acqua e brodo. Aggiungete un mazzetto di cipolline, radici, sale, pepe, tre spicchi d’aglio, chiodi di garofano, noce moscata, timo, lauro, burro e basilico. Quando la testa sarà cotta, lasciatela raffreddare, levatela e servitela come piatto di mezzo, freddo, sopra un tavogliuolo. Qualcheduno rimpiazza il brodo con del vino bianco.

(da “Il re dei re dei cuochi” di J.M.Parmentier, il mio libro del momento, quello che leggo prima di andare a dormire, dove i verbi più diffusi sono “lardellare” e “imburrare” e ogni ricetta richiede mediamente quattro ore di preparazione. Ci sono centinaia di ricette per zuppe di legumi, decine di modi di cucinare piccioni, cervi, quaglie, colombe e allodole, ricette con nomi poetici come “Testa di storione alla Godard” o “Piedi di montone alla Sainte Menehould” e incipit memorabili come “Recatevi dal vostro trippaio di fiducia”.)

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Bucolikoswki

Tempo di potature. Nei campi il ronzio delle api si confonde con quello delle motoseghe. Ovunque è un fiorire di colpi di tosse e camicie a quadri. So che è mezzogiorno perché suonano le campane di ben due chiese, anche se a distanza di circa trenta secondi l’una dall’altra. Fa caldo. In un uliveto c’è un piccolo gregge di pecore; poco lontano, sdraiato sotto un albero, noto quello che immagino sia il pastore. E’ un vecchio consumato, camicia a quadri, faccia rossa. Per un attimo penso sia morto: il corpo è completamente rilassato e la testa poggia in uno strano modo contro la corteccia dell’albero. Al suo fianco, tra le margheritine bianche, c’è un’ichnusa quasi vuota, con quel tipico colore arancione-marrone che ha l’ichnusa sotto il sole. Poi il vecchio si muove: da un marsupio scolorito tira fuori un pacchetto di MS e se ne mette una sulle labbra. Ha gli occhi semichiusi e ogni gesto è lento e stanco, com’è giusto che sia. Lascia cadere il pacchetto sul prato e prende in mano l’accendino, ma non accende subito la sigaretta. Prima fa un movimento inaspettato, soprattutto perché denota una certa vitalità e una sorprendente agilità. Solleva leggermente il bacino, lasciando il resto del corpo del tutto rilassato, e lascia andare un breve ma deciso peto. Poi riabbassa il bacino e ritorna completamente disteso e più rilassato di prima. Fatto questo, si accende la sigaretta. Non mi ha visto, ma capisco di essere nella sua zona ormai da troppo tempo, quindi mi allontano velocemente. Quasi subito, solo pochi passi dopo, arriva una forte e vergognosa sensazione di invidia. Nonostante la faccia rossa, il marsupio scolorito e almeno un paio di problemi clinici ignorati, il vecchio appare ai miei occhi come una macchina perfettamente funzionante. Non c’è niente che non vada in lui. E’ proprio quel mix di stanchezza e vitalità che mi colpisce. Un corpo immobile, all’aria aperta, stordito e attaccato da alcol e fumo, che improvvisamente con leggerezza ed eleganza si solleva per scorreggiare allo scoccare del mezzogiorno. Anche se morisse domani, quale dottore potrebbe giurare che quel paziente andava curato?

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PIASCERE!

Secondo Paul Raffaele, una ragazza Suruwaha si rifiutò di stringergli la mano perché voleva ucciderlo. In realtà, la mano era spalmata di così tanta crema solare che i Suruwaha pensavano che l’uomo avesse una
malattia della pelle.

(da qui)

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Anniversari

Oggi fanno 27 anni che la gente mi dice la frase “è caldo, prendilo dai bordi” quando mangio la minestra o il risotto. Non sono previsti festeggiamenti.

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Meglio quelle di Buddha

Ma che brutte tette la Madonna

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Lavori

5 lavori che non potrei mai fare

1) Il cameriere di un pub che lo fa per pagarsi gli studi

2) Quei lavori che devi andare a Milano

3) Il terrorista kamikaze

4) Gelataio

5) Ballerina

5 lavori che invece mi piacerebbe fare

1) Impiegato comunale

2) Autore delle fiction di Rai1

3) Bidello

4) Detective privato

5) Uscere

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Mi è apparso in sogno un curculionide fossile del Terziario

Quando mi capita di valutare modelli di vita alternativi alla mia penso spesso a quegli insetti che vivono sotto la corteccia degli alberi. C’è chi pensa ad attici parigini, capanne sulla sabbia a Bora Bora o baite nelle foreste del nord. Ma io non posso non sentirmi tentato leggendo una simile descrizione:

Si rinvengono per lo più in boschi e foreste, soprattutto in abbondanza di legno morto. Gli adulti si trovano sui rami o sotto la corteccia degli alberi. Le larve vivono nel legno morto umido e marcescente, ma anche nel duro legno stagionato oppure possono prosperare nel terreno presso le radici di alberi morti.

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Il mio nome è Jynx Torquilla

Pensavo che per fare un bel blog fosse necessario intraprendere qualche avventura. Attraversare oceani, farsi strada nella giungla a colpi di machete, salire all’ultimo momento su carghi venezuelani al calar della sera, scalare col vento gelido di gennaio la grande muraglia cinese o leccare la piante del piede di un vecchio stregone per vedere se è vero che provoca potenti visioni. Poi mi è venuto il torcicollo. E mi è venuto stando fermo. Pare sia un tipico caso di “colpo d’aria”, e quando perfino L’ARIA è in grado di colpirti e farti male capisci che non c’è più niente da fare. Ma per concludere questo post con qualche nozione interessante: forse non tutti sanno che il torcicollo è anche il nome di un uccello in grado di ruotare il collo di 180° mantenendo il corpo immobile. Il nome scientifico è Jynx Torquilla, che invece è il nome che userei se fossi un coraggioso avventuriere, o uno spammer.