Joseph prese la mano di Jorge. Jorge sentì come un sussulto al cuore; forse arrossì, ma cercò di non perdere il controllo. “Preghiamo insieme” disse malizioso Joseph. I due si inginocchiarono vicini. Erano così vicini che l’uno poteva sentire il respiro dell’altro come se fosse il proprio. Sull’inginocchiatoio la mano di Jorge andò lentamente a cercare quella di Joseph, che continuò a pregare a occhi chiusi, senza però ritrarla. Come se avesse avuto il permesso, Jorge a quel punto decise di osare: prese la mano di Joseph e la portò tra le sue gambe. Solo a quel punto Joseph smise di pregare, aprì gli occhi e disse: “Jorge, ho il cuore pieno di gioia”. Jorge sorrise, le labbra si avvicinarono e si unirono in un bacio appassionato e liberatorio. “Lo so cosa ti piace” sussurrò Joseph, come se ancora stesse pregando. Con movimenti lenti e maliziosi si liberò della sua scarpetta rossa e porse il piede a Jorge. “E’ passato così tanto dal 1962…” accennò Jorge e poi iniziò a baciare lentamente il piede di Joseph. “Il tempo dell’amore è eterno” disse Joseph chiudendo gli occhi e buttando la testa all’indietro.
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