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Benvenuti!!!1! :) :D :)) XD

Non ho una parola da dire contro Oristano, la capitale di questa regione. E’ vero che un proverbio sardo dice: Chi va a Oristano resta a Oristano, significando che occuperete la vostra ultima dimora nel cimitero ombreggiato di cipressi.

Oristano è uno dei peggiori focolai di malaria dell’Isola. I laghi stagnanti dei quali abbonda sono prolifici allevamenti di zanzare e troverete le porte e le finestre della vostra camera d’albergo sbarrate con rete metallica come una moschiera per essere protetti dal terrore che vola di notte.

A parte l’architettare stratagemmi contro le mosche e le zanzare, c’è poco da fare a Oristano.

Stando a sedere fuori di un caffè in piazza del Mercato e badando ai gruppi di cittadini che sbadigliano al sole, chiesi ad uno del posto quale fosse il principale passatempo della città.  Quegli estese in avanti entrambe le mani in un subitaneo semicerchio che comprendeva l’intera piazza: “Questo!” notò compiacentemente – una semplificazione della scienza del piacere che alla mia mente parve denotare un livello di cultura non insignificante.

Oristano è una di quelle città nelle quali ci si può ben attendere accessi di melanconia: essa è piena di simboli di decadenza. Come età è più giovane della maggior parte delle città, non avendo ancora celebrato il millesimo compleanno. Ma tuttavia ha avuto la sfortuna di essere nata vecchia.

(J.E. Crawford Flitch, da “Mediterranean Moods, Footnotes of Travel in the Islands of Mallorca, Menorca, Ibiza, and Sardinia”, 1911)
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17 ottobre 2012

Devo ricordarmi la data.

Vi siete sbagliati, Maya.

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Pensavo

E se la vera protagonista fosse la cinepresa e quindi ogni film sarebbe la storia delle sue allucinazioni vissute in soggettiva? Non si spiegherebbe il controcampo, però. Anche se negli stati dissociativi è possibile percepire il proprio corpo altrove… C’era una scena bellissima di un film che purtroppo non ricordo, dove un tizio viene inseguito, forse su un ponte, e corre verso lo schermo. Va talmente veloce che a un certo punto sembra che stia per sbattere contro la cinepresa e in quel momento tifi per gli inseguitori, che infatti all’ultimo riesco ad afferrarlo. La scena era stupenda perché sembrava davvero che l’inseguito stesse per sbucare fuori dallo schermo fino all’ultimo, quando viene afferrato e riportato dentro. Il regista aveva davvero creato uno spazio virtuale, quello tra la cinepresa e gli spettatori, dove per un attimo si percepiva che sarebbe potuto cadere il protagonista. E tutto questo senza 3d, anche perché se non ricordo male era un vecchio film in bianco e nero. O forse l’ho sognato, ora mi sta venendo il dubbio.

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Un’iniziativa interessante

Comunque per quanto mi riguarda Felix Baumgartner ha fallito: ha perso l’occasione per mettere in atto il suicidio più spettacolare della storia.

Il suicidio definitivo.

Quello che avrebbe fatto sentire una merda tutti i suicidi amatoriali, quelli che si lanciano dal quinto o sesto piano.

 

p.s.

Sto pensando di impostare un filtro anti-spam di gmail per la frase “un’iniziativa interessante”.

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Fai la tua scelta

Ho appena visto in tv una pubblicità progresso: con 9 euro al mese puoi mantenere un bambino africano.

Ecco, con un solo euro in più puoi aiutarmi a fare un film.

E che cazzo, dai. Poi non dite che non faccio mai nulla:

http://www.produzionidalbasso.com/pdb_1584.html

Poi magari mandiamo il dvd ai bambini africani, però intanto…

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Non fate i pezzenti proprio ora

Per UNA volta che provo a fare una cosa: http://www.produzionidalbasso.com/pdb_1584.html

Poi non ditemi che non faccio mai niente.

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Forse il commento più bello mai trovato

La letteratura la trovi dove meno te l’aspetti. Io ad esempio l’ho trovata in un sito di donne. E’ una storia bellissima:

Ciao mi chiamo Carmela. quando ho compiuto 18 anni con il mio ragazzo ci siamo iscritti in un locale di scambisti. ti racconto quello che è successo dopo i miei 18. perche qualche forum a chiuso il mio profilo dopo che avevo raccontato il mio racconto da quando avevo 14 anni.. almeno credo sia questo il motivo.. Ma ora torniamo al mio ragazzo che oggi potrei chiamarlo marito. Posso dire che effetivamente non tutti gli uomini sono uguali. A mio marito piaceva guardarmi, mentre facevo sesso con altri uomini. ancora oggi gli piace. A lui piace stare in un angolo ad eccitarsi. leggendo molti racconti ho capito che non è l’unico uomo ad avere questo tipo di eccitazione. Con mio marito abbiamo 12 anni di differenza, quando mi ha conosciuto avevo gia 2 bambini. Nella mia vita ho fatto sesso con almeno 6 uomini diversi in tutto. Il primo uomo conosciuto nel club aveva 58 anni. 40 anni di differenza, e mio marito si eccitava di piu se erano anziani. Siamo partiti da un uomo di 58 anni fino ad arrivare anche ad un uomo di 81. che fù un record per me. Dopo il matrimonio avevamo altri 2 figli, e cosi erano 4 in totale, ma poi mio marito voleva eccitarsi con qualcosa di forte, ad esempio dopo quel signore di 58 avevamo conosciuto un altro uomo di 75 anni. questo anziano signore di 75 era molto ricco, e senza famiglia, cosi ci portava un pò ovunque, e in un solo mese avrò contato almeno più di 50 rapporti. Per non fartela troppo lunga ancora vado d’accordo con mio marito, e il vecchio di 75 anni riuscì a mettermi incinta 2 volte. adesso ho 6 figli, e tutti pensano che sono di mio marito. si prese carico e la colpa anche dei primi 2 x togliermi da una situazione imbarazzante… e continua a farlo. oggi o 32 anni e devo dirti che se dovessi rimanere incinta ancora una volta da un vecchio,mio marito si ecciterebbe lo stesso. anzi. è stato lui a suggerirmi di far in modo che potessi rimanere incinta dal vecchio, per avere almeno 2 eredi del patrimonio, oggi ne ha 2eredi. Per finire voglio dire a tutte quelle che hanno letto questa storia che non importa se il padre naturale a 70 ho 80 anni di differenza,ma conta se il padre sia un tipo giusto sincero e tranquillo.. ciao !!

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Per amlo

Secondo te quanti cubetti di ghiaccio vanno messi in un gin tonic?

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Bene bene bene

Sembra una via di mezzo tra il memorabile trailer de “La terza madre” di Argento (una delle poche volte che al cinema sono scoppiato a ridere come un maleducato), Tarsem Singh e Matthew Barney. E invece è Rob Zombie. E c’è grande attesa, almeno da parte mia. O cagata, o capolavoro. Oppure noiose vie di mezzo.

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Cortesie per gli ospiti – Horror edition

Ho un’idea per un crossover tra il programma Cortesie per gli ospiti e Saw – L’enigmista in cui gli ospiti vengono legati alle sedie intorno al tavolo e torturati in vari modi, facendo però attenzione alla piacevolezza del cibo, del decoro e dell’intrattenimento. Ad esempio vengono obbligati ad amputarsi parti del corpo che poi vengono servite a tavola in modo elegante e cool. Ho anche il claim del programma: “Ma non si serve così un orecchio mozzato!”. Secondo me può funzionare.

(E’ che si nasce scrittori, si capisce che non si era veramente nati scrittori e si tenta col cinema; poi però si resta senza soldi, senza capelli e senza morale e allora si fa la tv. Per ora non ho ancora cominciato a perdere capelli, ma mi preparo.)

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Tenetevi il mondo

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Erano meglio i bambini, veramente

Stavo leggendo il programma di un “camping dei giovani comunisti” e mi ha incuriosito il menù. Mi sono chiesto: chissà cosa mangeranno i giovani comunisti.

Beh:

– Primo giorno: insalata di riso
– Secondo giorno: pranzo, pennette panna e prosciutto e pennette al pesto; cena, grigliata di carne.
– Terzo giorno: pranzo, fusilli al sugo; cena, pizzata.

E ho fatto più o meno questa faccia.

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Crampi

Beh, l’altra mattina mentre nuotavo in mare mi è venuto un crampo al polpaccio. Come già detto, la tentazione di dare un significato a simili eventi è sempre forte. E’ solo una contrazione involontaria dei muscoli, uno dei tanti banali malfunzionamenti del nostro corpo, come starnutire o ruttare, ma quando gli eventi esterni non sembrano avere alcun senso per riflesso si finisce per dare un senso agli eventi interni. Si chiama illuminazione, oppure rincoglionimento, dipende dalle traduzioni. E quindi, io che sono abituato a interpretare ogni singolo movimento intestinale come un messaggio dall’Universo, figuriamoci cosa sono riuscito a pensare di un crampo in mezzo al mare, un evento che nel mio universo simbolico è l’equivalente di un’esplosione vulcanica sottomarina. E’ come se un cane ti mordesse il polpaccio e ti tirasse giù, verso il fondo. Per fortuna non ero più nell’acqua alta, anche se ancora non toccavo ed ero lontano dalla riva. Una roccia non lontana sporgeva più delle altre, quindi sono riuscito a poggiare il piede per estendere il muscolo. Il crampo non è passato, però sono riuscito a tornare a riva nuotando solo con le braccia, ed è stato semplice anche perché c’era con me un’altra persona che mi ha aiutato. Ho avuto la sensazione di morire per un millesimo di secondo, ma è apparso subito l’istinto di sopravvivenza e il tutto è rientrato in una situazione standard e già vissuta, dato che non era il mio primo crampo in mezzo al mare. Ma è sempre bello vedere la spiaggia da lontano e per un attimo sentirsi come un burattino a cui stanno tagliando i fili, e ogni volta ricordarsi del racconto di Gao XingJian.

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1600 carcasse

È un lavoro lento. Prima vengono fatti i prelievi del sangue, poi si abbatte. Una scarica elettrica veloce. È un attimo, gli animali non soffrono. Mano a mano che si procede i maiali vengono issati uno per uno con una gru e deposti sul cassone aperto di un camioncino. L’ultima tappa è la buca profonda più di sei metri ai margini dell’azienda. Pochi istanti prima di ricoprirli con la terra gli viene estratto un organo che verrà poi analizzato in laboratorio. Si andrà avanti così per tutto il giorno sino al tramonto. Alla fine della giornata nella fossa ci sono più di 1600 carcasse.

(La Nuova Sardegna)

Mi ero sempre chiesto quanti maiali fosse possibile uccidere in un solo giorno. Beh, molti a quanto pare. Ieri invece sono state sgozzate 150 pecore, ma è un’altra storia.

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Per dire

Ieri sera ho rivisto quella piccola perla anni 80 di The Hunger (Miriam si sveglia a mezzanotte), esordio del 1983 di Tony Scott. Malatissimo, fotografia e soprattutto montaggio incredibile. In particolare all’inizio sembra perfino sbagliato, e invece si dimostra al limite dell’avanguardia. L’inizio resta grandioso: atmosfere che Lynch replicherà decenni dopo in Strade perdute e non solo, con Bela Lugosi is Dead dei Bauhaus, tipe che ballano senza motivo, montaggio misterioso con scimmie pazze, fotografia raffinata e fumosa, poi di colpo arriva il bagno di sangue. Un inizio fantastico. A seguire David Bowie che diventa vecchio in due o tre scene, ancora scimmie pazze, un rapporto lesbo tra Susan Sarandon e Catherine Deneuve, poi sangue, bambine uccise, sangue, roba egiziana, Bach, Schubert, Ravel ma anche Iggy Pop, fino alla virata totalmente horror del finale. Tutto il film ha un clima perverso, malato, il dark-glamour di quegli anni 80 che dietro il patinato mostravano sangue, organi marci, solitudine e malattia (sostanzialmente è un film di vampiri). Beh, poteva non piacere?

Sì, ovviamente.

Fu un fiasco a tutti i livelli, tanto che Tony Scott si ritirò dal mondo del cinema per TRE anni.

Tre anni dopo gli fanno fare Top Gun, e poi vabbè, ha continuato così. A me piacque anche L’ultimo boyscout (“piacque” fa sempre ridere, comunque più che piacque diciamo che è un film che ho visto una trentina di volte e che cito a memoria). Film tra l’altro dalla sceneggiatura ammirevole, scritto da Shane Black, lo stesso che all’età di 26 anni scrisse Arma letale mentre io alla stessa età perdevo tempo nei blog a lamentarmi di quanto fosse triste vivere.