Categorie
Post

Complottismi

Comunque questa insistenza di molti su “chi c’è dietro Grillo” è un comportamento molto simile, diciamo speculare, a quello dei paranoici complottisti che si chiedono chi c’è dietro Monti, chi c’è dietro il terremoto, chi c’è dietro la cassiera del supermercato, ecc. Come se “dietro” i giornali non ci fossero uffici marketing, come se fosse possibile che un comico 60enne gestisse da solo un blog con milioni di accessi. Quando poi insistono sui capelli lunghi del collaboratore di Grillo, e lo fanno spesso e volentieri, passano dal sospetto del complottista alla semplice paranoia da zia, quella che dice ecco chi c’è dietro, ci sono i capelloni, te lo dico io.

Mah.

Ora e sempre Beppe Pisanu.

Categorie
Post

Attenzione pericolo

Questa la potrei mettere nella carta d’identità.

Categorie
Post

Sta succedendo. Di nuovo

Sì, odio anche io i punti nei titoli, fanno molto settimanale allegato al popolare quotidiano. E di questo vi chiedo. Scusa.

Ma cos’è che sta succedendo? Quello che è successo qualche anno fa, quando si è diffuso l’Uaar anche tra gli scemi e veniva voglia di andare ad abbracciare i testimoni di Geova e dirgli ma parlatemi un po’ di questa bibbia perché sembra una figata pazzesca, davvero.

Ora sta succedendo con gli anticasta o grillini o altri di quella razza. Di colpo mi viene una fortissima voglia di partiti, di commissioni, di consigli. Voglia di politica, ma quella vera, con la p minuscola.

La verità è che mi manca Beppe Pisanu.

Beppe, dove sei?

Come la fermiamo questa gente, Beppe, così poi possiamo tornare a combattere tra noi? Questi non mi piacciono, Beppe. Sembra sempre che abbiano appena visto Report o Striscia la notizia. O le Iene.

Ma poi è anche un fatto di linguaggio. Non mi piace come parlano.

E qua ci sta bene una dissolvenza che ci introduce alla rievocazione di un ricordo di gioventù (pochi anni fa ma sembrano secoli)…

Dunque.

Anni fa mi capitò una coinquilina olandese che aveva deciso di imparare l’italiano. Nel corso che seguiva le avevano consigliato di leggere ogni giorno il giornale e di farsi aiutare da qualcuno del posto per le espressioni che non riusciva a tradurre.

Io corrispondevo alla descrizione: ero uno del posto, e soprattutto non avevo mai un cazzo da fare. Quindi mi offrii volontario e per qualche tempo passammo mezz’ora al giorno a leggere insieme il giornale.

Risultato: ogni due righe dovevo fermarmi a riflettere perché le espressioni che avrei dovuto tradurre e spiegare non le capivo nemmeno io.

A parte la resa dei conti, i piedi di piombo, il braccio di ferro e i vari è giallo, è caos, è bufera, ogni tanto apparivano espressioni criptiche che facevano pensare più a messaggi in codice che a fatti e situazioni reali. Cose tipo le anatre zoppe che traccheggiano nel campo di Agramante.

Ai tempi della Prima Repubblica il politichese partoriva freddi ma evocativi paradossi di ispirazione euclidea, come nel caso delle celebri “convergenze parallele” di Aldo Moro, in seguito, come molte belle citazioni, più volte smentita e relegata a semplice leggenda metropolitana.

Ma poi Moro è morto (o almeno così ci hanno detto, tra l’altro ucciso da persone che in quanto a oscurità di linguaggio non scherzavano) e ora anche Andreotti non si sente molto bene, per cui quei livelli di grigia astrattezza democristiana si toccano sempre più raramente.

Mi viene in mente giusto Casini (oltre a te, Beppe) mentre gli altri sono un mix di allusioni sportive, slogan aziendali e Frate Indovino.

Questi grillini poi sono un po’ uomo della strada e un po’ metafore agresti criptofasciste e a volte nemmeno così cripto (l’aratro che semina, ecc.).

La verità è questa: la geometria è una delle grandi assenze nella politica italiana.

Eppure quella delle convergenze parallele resta un’espressione bellissima che sarebbe perfetta come titolo di un romanzo, uno di quelli che alludono a cose scientifiche come Le particelle elementari o La solitudine dei numeri primi o L’orizzonte degli eventi.

Quel genere di titoli che affascinano soprattutto il lettore di formazione umanistica, che per una volta crede di capire qualcosa di scientifico complicato eppure profondo: “Le convergenze parallele”, Einaudi Stile Libero 2012, il libro che farà battere il vostro cuore e ragionare il vostro cervello – e viceversa!

E poi ci facciamo anche il film, Beppe.

Categorie
Post

Ruminare

Guardo il giro d’italia. Mi piace vedere in tv questi posti di montagna così verdi e freschi. Mi viene voglia di essere una mucca. Non sarebbe bello? Mangiare l’erba e poi digerirla con calma con i miei quattro stomaci ognuno adibito a una specifica fase della funzione digestiva.

Poi in realtà l’unica volta che ho vissuto brevemente in zone montagnose avevo terrore della montagna, mi sentivo oppresso e il cielo mi sembrava il soffitto della mia cella. E infatti è per questo che la montagna la guardo in tv.

Categorie
Post

Buonasera

Alla prossima cena comunione pranzo cresima matrimonio funerale uscire con gli amici incontrare gente cose di lavoro vestiti bene mi raccomando mi presenterò così.

 

(con la cintura dolce & gabbana ovviamente: http://finegarten.tumblr.com/post/23552427732)

Categorie
Post

Funziona ancora

Ma devo dire che Signs fa sempre il suo lavoro.

Categorie
Post

Piatto d’argento


Utilizzatori di photoshop, scatenatevi.

(Ebbene sì: ora Allevi è cavaliere della repubblica. Come Moroder)

Categorie
Post

Continuate così

Ho amici che leggono il Post. Lo sapete, vi voglio bene e tutto quanto, però quando leggo una cosa così (ci sono capitato per caso da Google):

In anteprima sul Post il quinto episodio del graphic novel che racconta che cosa c’entra la meditazione con la forma dei comandi dell’iPod

Io davvero non so più cosa pensare.

Categorie
Post

Anche gli squali vanno in pensione

Mi hanno detto di stare calmo. Di non farmi notare, di non perdere la testa. E io sono calmo, sono immobile. Sono paziente, sono buono…

Un tempo ero una star. Vent’anni fa tutti mi adoravano. E ora? Devo sopportare questi mocciosi e le loro mamme. E lui è chissà dove a godersi i miei soldi. Ma io devo stare calmo, non devo perdere la testa…

Ma prima o poi ti troverò, signor Hirst. PRIMA O POI TI TROVERO’.

Categorie
Post

Alan Vega is alive

Sono anni che ciclicamente la segnalo, è un po’ una mia ossessione: Bruce Springsteen che elvisizza i Suicide. Uno dei pochi che ha colto la vera essenza di Alan Vega, cioè il suo essere Elvis. Questo non è Bruce Springsteen. E’ Elvis che imita Alan Vega che imita Elvis. E quindi lunga vita a Bruce Springsteen.

“You know, if Elvis came back from the dead I think he would sound like Alan Vega.”
(Bruce Springsteen)

Categorie
Post

Domande

Bel manifesto. Per curiosità ho provato a fare quelle  tre domande a Google per vedere se è vero che non sa rispondere. Alla prima, “Da dove vengo?”, mi risponde con la bibbia. Invece chiedendo “Chi sono?” ho scoperto il mio IP. Ma è alla terza domanda, “Dove vado?”, che Google dà una risposta migliore della bibbia, con questo gioco in flash su un gatto che deve scegliere dove andare. Ogni scelta ha il 50% di probabilità di successo o insuccesso, quindi, com’è capitato a me, si può anche fare subito game over.

Categorie
Post

Non va bene

http://www.harrr.org/vmc/wp-content/uploads/2012/05/666.jpg

Categorie
Post

Peter Mullan

Se a volte vi viene la tentazione di pensare “ma sì, dai, alla fine non è male…” guardando qualche attore italiano contemporaneo, fatevi un favore: guardate Peter Mullan in Tyrannosaur, e vi assicuro che ritornerete a metri di giudizio più corretti.

(Tra l’altro, non volevo dirlo ma ormai mi sono lasciato andare, la canzone finale è bellissima e a momenti piangevo. E che volete, anche io ho un apparato lacrimale.)

In generale, se vi capita di pensare “ma sì, dai, alla fine non è male…” no, lasciate perdere: di solito è una cagata, ma una parte del vostro cervello vuole arrendersi.

Categorie
Post

Il punto di non ritorno

Ci ho pensato bene, e se dovessi individuare il punto di non ritorno direi che è stato quando ho iniziato a parlare con il gatto e a fare la vocina che risponde alle mie domande.

Categorie
Post

Ti coddidi

Il blog di Cavalli (subito tra i preferiti), dove a quanto pare scrive principalmente di barche.