Quando apro una pagina Facebook di un’azienda so sempre che dietro c’è una ragazza di 25 anni che usa i punti esclamativi. E mi chiedo: cosa potrebbe succedere se solo avessero più potere, più mezzi, più consapevolezza? E tremo.
- leda e il cigno
- peter mullan
- genki genki
- omosessuali nudi
- ecce homosexual
- entroterra sardo
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- massimo boldi altezza
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- rigor mortis coniglio
- savita bahabi
- sono laureato in antropologia
- trichechi che si ammazzano
- ultimo in porta
- una banda di idioti
- zona disfotica
Mi sembra un bel riassunto.
E quando fa caldo bevete molta acqua
Quello della maturità è un momento importantissimo. Si capisce quanto sei riuscito ad elaborare ciò che hai studiato. Si è maturi se si ha un rapporto costruttivo con quello che si sa; non bisogna confondere la qualità con la quantità. La maturità dovrebbe ragionare su schemi più complessi, non limitare tutto al voto: si studia per sè, non per gli altri, perché è importante come sai le cose.
Marcello Fois parla della maturità sulla Nuova Sardegna (c’è anche la testimonianza della Murgia, ovviamente. Soriga no, forse non sono riusciti a trovarlo in tempo).
Estronzoverso
E’ un peccato non poter tornare indietro nel tempo e andare in giro a dire AVEVO RAGIONE IO, quando da adulti si confermano le strane idee che si avevano da bambini. Ad esempio, io da piccolo quando sentivo dire che qualcuno era estroverso, pensavo fosse una parolaccia, un insulto. Ogni volta che c’era una persona fastidiosa, qualcuno che avrei volentieri abbattuto a colpi di Topolino, mia nonna o i miei genitori mi dicevano che quella persona era Stroversa. E nella mia testa quella parola suonava come qualcosa di orrendo, forse perchè aveva molte lettere in comune con stronzo, sicuramente perché trovavo il comportamento di quella persona insopportabile. Eppure in teoria, a leggere la definizione nel dizionario, sembra perfino una cosa positiva: è la tendenza ad orientarsi verso il mondo esterno più che verso il proprio intimo. Ma ancora oggi, quando trovo qualcuno che mi sta sulle palle e non so nemmeno spiegare precisamente perché, salta fuori qualcun altro che mi dice che quella è una persona estroversa. A mia volta, quando voglio insultare qualcuno senza che si capisca troppo, dico che è una persona estroversa. E allora orientatevi verso il mondo esterno, cari amici estroversi, e andate anche oltre: oltre la stratosfera, la mesosfera, l’atmosfera, oltre la galassia, oltre l’universo, comunque lontano da me.
TOP TEN Giugno/Luglio 2012
1) OTZIADAS FRITTE
2) OTZIADAS FRITTE
3) OTZIADAS FRITTE
4) OTZIADAS FRITTE
5) OTZIADAS FRITTE
6) OTZIADAS FRITTE
7) OTZIADAS FRITTE
8) OTZIADAS FRITTE
9) Spaghetti con otziadas
10) Pizza bianca con otziadas e bottarga
Classifica precedente: Maggio/Giugno
No ma intervistate Margherita Hack ogni tanto, secondo me non la intervistate abbastanza.
Il nuovo sardo
Il nuovo sardo su twitter si definisce interaction designer e social media editor, ha molti amici giornalisti e uno o due che parlano il sardo perché fa chic, comunque tutti suonano in almeno un gruppo, si muove in bici perché è contro l’inquinamento ma prende almeno 18 aerei all’anno perché è un fan di ryanair, partecipa a corsi di marketing culturale, dice che non lascia l’isola perché ama la sua terra e non perché se partisse dovrebbe vendere l’iphone e fare il lavapiatti nella periferia di Frankfurt, partecipa alle pizzate del gruppo degli instagrammers sardi, unisce atteggiamenti indipendentisti e di antagonismo con settarismo e consumismo spinto, ha almeno un amica spagnola e sicuramente un amico sardo che si chiama Frantziscu.
Minoranza sempre
La lista che ho votato ha preso l’1,36% e il singolo candidato che ho votato 18 voti in tutto. Ed è andata bene. Dico un’altra cosa che non c’entra niente, perchè questo è internet: ho scoperto oggi che ASICS vuol dire Anima Sana In Corpore Sano e che in giapponese si chiama ashikkusu, che in sardo vuol dire spavento. Per il resto, come al solito sono indeciso tra creare e distruggere.
La casa è fresca e vuota
In giardino oggi c’erano più farfalle del solito. Si comportavano in modo strano, volteggiavano basse e si fermavano a terra. Non so come crepano le farfalle, non me lo sono mai chiesto, ma in quel momento non c’è voluto molto a convincermi che stessero morendo, anche se ho pensato “dopo cerco su Google”. Ogni volta che un animale si comporta in modo leggermente anomalo penso subito che sta morendo o che sta per morire. L’ultima volta che ho pensato così un animale è effettivamente morto, quindi ho ragione per sempre. Fuori c’è quella luce bianco-grigia forte e fastidiosa e una opprimente afa di scirocco. Sulla strada di campagna che faccio ogni giorno trovo un topo morto. Poco più avanti ne trovo un altro. In aria ci sono mosche e farfalle che volano lente e basse e si fermano spesso a terra. Prima di abbandonarmi definitivamente ai pensieri oscuri quotidiani cerco di restare razionale e prendo in considerazione altre ipotesi. Forse non stanno morendo. Ad esempio potrebbe essere colpa del vento. Ma anche in altre giornate ventose non ho mai visto le farfalle comportarsi così. E poi i due topi morti in pochi metri sballano le mie statistiche. Quindi mi accorgo che non ho incontrato nessuno, nessun vecchio, nessun contadino, nessuna macchina di passaggio, nessun rumore. Mi accorgo anche che da più di 12 ore non parlo con un essere umano. E’ un po’ come andare sul set di un film quando non stanno girando o in un centro commerciale quando è chiuso. Si prova una strana sensazione, come qualcosa di molto sbagliato. E allora, trovandomi così scollegato dalla realtà, o forse immerso nel suo nocciolo più autentico, collego tutto, i topi morti, le farfalle, il silenzio, il vento caldo, la luce bianco-grigia, l’assenza di esseri umani, e mi lascio andare a considerazioni che qui non possono essere espresse. Dire così è una mossa un po’ Lovecraft, che scriveva sempre di orrori indescrivibili appunto senza doverli descrivere. Si tratta di sensazioni molto semplici, come l’inutilità di tutto, o la sete, ma che per essere descritte richiedono molta fatica, perché bisogna fare esempi, complicare leggermente i pensieri, usare immagini accattivanti e rendere tutto raccontabile, a misura di idioti, perché i pensieri semplici non attraggono e ciò che non attrae è inutile. Banale, dicono sempre, anche se io capisco sempre banane. Eppure a me piacciono quei pensieri densi, molto semplici, di uno che scrive solo Ho sete o Voglio morire e tu capisci che è vero. Torno a casa e non incontro nessuno, anche se sento la vicina passare l’aspirapolvere. Ma forse anche lei è morta e l’aspirapolvere gira impazzito nella sua camera da letto.
Drones: The Movie
Affascinante questa storia dei droni americani. In pratica stanno devastando interi territori, uccidono gente qualunque, anche bambini, e terrorizzano le popolazioni. Possiamo dire che gli americani, dopo il tentativo fallito di Bush di esportare la democrazia, sono riusciti a esportare il terrore che provavano qualche anno fa, dopo gli attentati, ma in scala maggiore. La loro paura, la loro paranoia post-11 settembre è stata trasferita da New York a posti lontani come lo Yemen, la Somalia e il Waziristan*. Mentre gli americani iniziavano a sentirsi più sicuri, altrove iniziavano a vivere nel terrore, e a oggi le vittime civili** delle azioni americane potrebbero essere più o meno il doppio delle vittime dell’11 settembre. Il cielo è diventato pericoloso, il nemico è silenzioso, invisibile e uccide dall’alto. Emette solo un ronzio. Pare che i droni infatti emettano un suono simile a quello del calabrone. A me già fanno cagare sotto i calabroni, perché dal suono si capisce che sono grossi, figuriamoci un drone. Direi che c’è abbastanza materiale per un bell’horror metaforico con messaggio politico. Chi lo fa? Ho immaginato un film di fantascienza horror un po’ in stile anni 50, con giganteschi calabroni che arrivano dal cielo e uccidono centinaia di persone nei villaggi. Anzi forse sarebbe ancora più interessante così: i calabroni giganti iniziano a tormentare piccoli centri di uno stato americano, di quelli con i WASP (che in inglese vuol dire anche vespa, quindi perfetto) super patriottici che non digeriscono un negro alla casa bianca ma che lo sopportano finchè fa il culo ai terroristi. Quando una notte vengono improvvisamente attaccati da questi misteriosi calabroni giganti i WASP si difendono come possono, a colpi di fucile e barili di benzina (molte scene notturne), ma quasi subito arrivano gli uomini vestiti di nero della cia/nsa/fbi/wwf/ecc e lo spettatore accorto capisce che potrebbe trattarsi del solito esperimento governativo sfuggito al loro controllo. La cosa in realtà è ancora più complicata: i terroristi che hanno scatenato i calabroni contro gli americani sono effettivamente arabi, ma i calabroni sono americani. I terroristi erano riusciti a catturare uno di questi mostri che gli americani utilizzavano contro di loro (come è capitato realmente con il drone RQ-170 caduto in territorio iraniano) e a clonarne un intero sciame. Quindi i cittadini americani – solo alcuni dei protagonisti del film, gli altri o muoiono o restano fedeli ai loro ideali fino alla fine – capiscono che il terrore della morte e della distruzione era lo stesso che provavano gli arabi che subivano gli attacchi americani. Empatia, dubbi nella mente dello spettatore. Qui ci metterei qualche primo piano al rallenty di un bambino che piange e poi esplode, o qualcosa del genere, e poi una canzone triste nel finale.
Non ho capito tutto quello che dicono, ma non è importante: un bellissimo corto di Peter Mullan.
Tradotto non rende
A volte vorrei sapere l’armeno, così da poter dire alla gente “questo libro è un capolavoro, ma lo devi leggere solo in lingua originale perché tradotto non rende”.
Cowboys & Indians
Diceva Herzog che il paese più esotico del mondo sono gli USA.
Ne ho avuto conferma sfogliando un meraviglioso giornale che mi ha segnalato Davide.
Si chiama Cowboys & Indians e, oltre ad avere articoli molto interessanti (soprattutto sui cavalli e gli stivali), ospita diverse deliziose pubblicità.
Ad esempio sui mobili..
Giacche-accappatoi (o qualcosa di simile) per cowgirl “orgogliosamente realizzati negli usa”
Stivali
Ancora stivali
MOLTI stivali
La pubblicità del metodo di Clinton Anderson, super istruttore di cavalli
Pubblicità (con cavalli) che ci ricordano che quello del grafico è un mestiere difficile
Sobri barbecue che non avrebbero sfigurato nella tenuta di Joooohn Waaaayne
Gente sorridente con cappelli da cowboy e quadri di cavalli che sembrano appena usciti dagli studi di Telemarket
HIPSTER COWGIRL
Exquisite idee di arredamento in stile texano
Cavalli e ancora cavalli (ce ne sono tanti)
Mobili (idem)
Macchine per uccidere gli zombie in caso di apocalisse
Stupendo articolo sui cavalli di Elvis
Il dottor Miller
Pubblicità che ci ricorda quali sono le vere priorità per una vita all’insegna della felicità
Utili guide su come gestire gli incendi controllati
Pixel-art indiana
Photo-contest del giornale, e ho il vago sospetto che le foto di cavalli siano le benvenute
L’orologio che qualcuno dovrà obbligatoriamente regalarmi per natale
L’angolo del cowboy con Red Steagall, il poeta-cowboy ufficiale del Texas
Fermalibri (con UN libro) che renderanno il vostro salotto unico e originale e faranno innamorare le donne che inviterete a cena per un barbecue
Pubblicità che mi fanno provare invidia per i copywriter americani
Coppie felici che sorridono assieme a cavalli inespressivi
Kevin Costner.
TOP TEN Maggio/Giugno 2012
TOP TEN Maggio/Giugno 2012
1) Burrida
2) Fave lesse
3) Pasta con favette, pecorino e pepe nero
4) Murena fritta
5) Spaghetti ricci e bottarga (siempre)
6) Cardi sottolio
7) Fiori di zucca fritti
8) Spaghetti fichi, fiori di zucca e bottarga
9) Gazpacho
10) Casizolu a tutte le ore